In quasi tutte le lingue parlate nel vecchio continente, comprese quelle che hanno un'origine non indoeuropea (come ad esempio l'ungherese) i nomi dei mesi dell'anno hanno un'origine latina comune e pertanto, pur con qualche adattamento, restano comunque molto simili a quelli italiani.
Le lingue slave in molti casi fanno eccezione, si dividono infatti in due gruppi distinti: nel primo gruppo vi sono quelle lingue che si sono per così dire adeguate a questo modello, mentre nel secondo ve ne sono altre che hanno conservato delle denominazioni del tutto particolari per i mesi, denominazioni che non hanno quindi nulla in comune con quelli di origine latina ai quali siamo abituati.
Il ceco, insieme ad altre lingue slave come ad esempio polacco, ucraino, croato o bielorusso, fa parte di questo secondo gruppo: ciò significa che se osservate un calendario in una di queste lingue difficilmente riuscirete a capire in che mese vi trovate, e non è sufficiente nemmeno conoscere i vari nomi in una qualsiasi di queste lingue, poiché la maggior parte dei termini varia da lingua a lingua e, in alcuni casi, vi sono dei termini comuni che però indicano mesi diversi e possono quindi facilmente trarre in inganno.
Ma come mai si sono formati, all'interno dello stesso ceppo delle lingue slave, questi due gruppi distinti?
Ma come mai si sono formati, all'interno dello stesso ceppo delle lingue slave, questi due gruppi distinti?