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lunedì 28 settembre 2015

San Venceslao - Patrono della Repubblica Ceca

Rappresentazione del santo
Oggi, 28 settembre, in Repubblica Ceca è festa nazionale, si celebra infatti la figura di San Venceslao, patrono della Repubblica Ceca e protettore in particolare della regione della Boemia.

Venceslao I è uno dei personaggi in assoluto più importanti e universalmente conosciuti della storia del paese, tuttavia ci sono pochissimi documenti storici che riguardano la sua vita e molto di quello che sappiamo si basa su quanto ci è stato tramandato dalla tradizione: nato all'incirca nel 907 d.C. (molto probabilmente a Praga, anche se non ci sono dati certi a riguardo) era il figlio primogenito dell'allora duca di Boemia Vratislao I e della sua consorte Drahomíra.

Cresciuto in un territorio dalle radici fortemente pagane, dove la religione cristiana era a quei tempi molto poco diffusa se non addirittura osteggiata, Venceslao, in seguito alla prematura scomparsa del padre e mentre la madre aveva assunto la reggenza temporanea del governo boemo, fu tuttavia educato al cristianesimo dalla nonna paterna Ludmilla (anch'essa poi divenuta santa) che si occupò di lui e del fratello durante l'infanzia e che seguì anche la sua formazione culturale, decisamente sopra la media per l'epoca e comprendente lo studio di numerosissimi testi latini e slavi.

Secondo la tradizione Ludmilla fu fatta uccidere dalla stessa madre di Venceslao, Drahomíra, gelosa e fortemente contrariata dell'influenza che la suocera aveva sul suo primogenito.

Divenuto duca di Boemia ancora adolescente intorno al 921 d.C., nel corso della sua reggenza il giovane Venceslao I prodigò tutte le sue energie allo scopo di mettere in atto un'estesa e capillare cristianizzazione del paese, grazie anche all'aiuto ricevuto dai missionari della chiesa tedesca.

Le leggende giunte fino a noi dipingono il giovane Venceslao quasi come un monaco sul trono, un sovrano virtuoso che liberava gli schiavi, distruggeva i monumenti pagani e coltivava personalmente addirittura una vigna nei pressi del castello di Praga (vigna che esiste tutt'ora), dove produceva il vino da utilizzare durante le funzioni religiose.

Ciò che è certo è che Venceslao fece costruire internamente al castello la rotonda di San Vito, un edificio religioso monumentale in stile romanico divenuto poi la base di costruzione dell'attuale cattedrale gotica e, molto probabilmente, a lui si deve anche la coniazione della prima moneta boema, oggi conosciuta come "denaro di San Venceslao".

Oltre alla propaganda religiosa avvicinò la Boemia all'occidente anche dal punto di vista politico, riconoscendo nel 929 la sovranità del re di Germania Enrico I.

Le sue azioni scatenarono però un forte sentimento di insofferenza in quella parte della borghesia fortemente nazionalista e per di più rimasta fedele alla tradizione pagana del paese, tra cui vi era la sua stessa madre e, soprattutto, il fratello Boleslao, che tentò più volte di ucciderlo, riuscendoci poi il 28 settembre 935 a Stará Boleslav (nell'attuale Repubblica Ceca) grazie ad alcuni sicari da lui assoldati.

A seguito dell'assassinio del fratello lo stesso Boleslao (detto "il crudele") ereditò il titolo di duca di Boemia, che mantenne fino alla sua morte nel 972 d.C.

La tradizione narra che, prima di morire, Venceslao I abbia pronunciato la frase: "Nelle tue mani, Signore, raccomando l'anima mia" e secondo la leggenda nessuno riuscì mai a ripulire e cancellare le tracce del suo sangue, versato sul pavimento in legno.


La statua equestre di San Venceslao
Il suo corpo fu successivamente sepolto nella splendida cattedrale gotica di San Vito al castello di Praga, dove tutt'ora si trova, e divenne subito meta del pellegrinaggio e della venerazione di migliaia di fedeli, che iniziarono a considerarlo universalmente come un martire della fede, facendo si che Venceslao divenisse ben presto il primo Santo della storia della Boemia.

A Venceslao I è oggi dedicata una delle principali e più famose piazze di Praga: piazza San Venceslao (in ceco Václavské náměstí) che si trova nel quartiere della città nuova e che ospita, di fronte al meraviglioso palazzo del Museo nazionale, un'imponente statua equestre in bronzo del santo, una delle attrazioni principali della piazza stessa.

E' importante citare anche la corona di San Venceslao, realizzata in onore del Santo nel 1347 su commissione di Carlo IV per la propria incoronazione ufficiale presso il castello di Praga e che è stata successivamente utilizzata per l'incoronazione di tutti i sovrani del regno di Boemia fino al 1836.

La corona (che viene esposta al pubblico molto raramente e solo in occasioni davvero speciali, anche se è possibile ammirarne una copia custodita all'interno del castello) è uno dei gioielli più preziosi al mondo: è realizzata completamente in oro a 21 e 22 carati e decorata con pietre preziose e perle che in alcuni casi detengono il primato mondiale per la loro grandezza, vi sono incastonati un totale di 19 zaffiri, 44 spinelli, un rubino, 30 smeraldi e 20 perle.


La corona di San Venceslao
Per volere dello stesso Carlo IV la corona, insieme agli altri gioielli reali, è conservata in modo permanente in una stanza inaccessibile situata all'interno della cattedrale di San Vito e protetta da ben sette serraturele cui chiavi sono in possesso (una per ciascuno) del presidente della Repubblica Ceca, dei presidenti delle due camere del parlamento, del primo ministro, del sindaco di Praga, dell'arcivescovo di Praga e del decano del capitolo di Vyšehrad (luogo di cui abbiamo parlato qui).

Secondo una leggenda ampiamente diffusa a Praga, chi indossa la corona di San Venceslao senza essere il re legittimo muore di morte violenta entro l'anno. 
Questa inquietante leggenda troverebbe la sua conferma durante la seconda guerra mondiale, quando il protettore nazista di Boemia e MoraviaReinhard Heydrich, visitò la cattedrale di San Vito e volle provarsi la corona, morendo meno di un anno dopo a seguito di una granata lanciata nella sua macchina dai partigiani cechi.

Praga è ancora oggi molto legata al culto di San Venceslao, sono molte le iniziative che si svolgono ogni anno nella capitale ceca durante la sua festa, ma la più caratteristica è sicuramente la tradizionale vendemmia nella "Vigna di San Venceslao" che si svolge il 27 e 28 settembre sul pendio meridionale del castello praghese, un'ottima occasione per assistere alla spremitura dell'uva con un autentico torchio a mano, magari sorseggiando un buon bicchiere di vino!

Ma sicuramente suggestivo è anche il pellegrinaggio tradizionale a Stará Boleslav, luogo dove Venceslao venne assassinato: durante questa iniziativa di due giorni, giunta quest'anno alla dodicesima edizione, le spoglie del Santo vengono trasferite in città direttamente dalla cattedrale di San Vito e, nella piazza principale, viene celebrata una messa solenne mattutina officiata dall'arcivescovo di Praga in persona. Nel pomeriggio la festa prosegue con spettacoli musicali, rappresentazioni teatrali e bancarelle dove vengono prodotti e venduti manufatti di artigianato tipico locale.

A San Venceslao è dedicata anche la splendida cattedrale di Olomouc, nella regione della Moravia, edificata ben 900 anni fa e le cui guglie sono le seconde più alte di tutta la Repubblica Ceca.

Vorrei citare infine (ringraziando Petra Štefánková per avermela segnalata) una leggenda molto cara al popolo ceco che riguarda San Venceslao e la montagna di Blaník, un promontorio alto 638 metri s.l.m. che si trova a sud di Praga: secondo questa leggenda un grandissimo esercito di cavalieri guidato proprio dal re Venceslao dorme ancora oggi all'interno della montagna e si sveglierà solo nel momento in cui la nazione si dovesse trovare in grande pericolo, per difendere la loro terra dai nemici e dagli oppressori.

Sempre secondo la leggenda il Santo, percorrendo a Praga il Ponte Carlo, ritirerà la magica spada di Bruncvík che vi è stata murata e, assieme al suo esercito di cavalieri, salverà la Boemia. La statua di Bruncvík è infatti posta sulla destra del ponte (camminando dal quartiere di Malá Strana verso la Città Vecchia) su un pilastro sotto la muretta del ponte. Gli svedesi, nel corso della celeberrima guerra dei trent'anni la decapitarono ma, successivamente, la statua è stata restaurata. (Grazie Dagmar Andresová). 

A partire dal 1993, anno della scissione tra Repubblica Ceca e Slovacchia, San Venceslao in sella al suo destriero è rappresentato inoltre anche nelle monete da 20 corone. Accanto al Santo è presente la scritta: "Svatý Václave nedej zahynouti nám i budoucím" - che tradotto significa: "San Venceslao, non lasciare che moriamo noi né i nostri discendenti" (grazie come sempre a Michaela Straková per l'informazione!). 





Fonti:

- Wikipedia
- www.myczechrepublic.com
- www.czechtourism.com
- www.treccani.it

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